Quarta di copertina
Sogni e incubi, realtà e illusioni, miseria e nobiltà
dell'intellettuale di professione. È lui il "beato
porco" (nella definizione di amici e parenti, incantati
da quella vita che è una forsennata rincorsa all'immortalità
senza capuffici, con molti libri e tanti bei viaggi),
che viene pagato (a volte anche lautamente) per lanciare
tutto il giorno contro il cielo le sue iridescenti bolle
di sapone. La sua vita può essere però assai
dura - quando l'esperienza, i colleghi, la famiglia si
mettono d'impegno a cercare di provargli l'assoluta inutilità
di quello che ha fatto, sta facendo, e farà. Ma
il vero intellettuale - che non si arrende di fronte a
nulla, e tantomeno davanti all'evidenza - continuerà
imperterrito a spaccare pietre, e, sepolto da un cumulo
di macerie, con l'ultimo respiro sosterrà di aver
costruito una cattedrale.