Il
Conclave degli Alchimisti e lo Scettro del Rovo
di Eugenio Picano (Cardiologo,
Primo Ricercatore dell'Istituto di Fisiologia Clinica, Consiglio Nazionale
delle Ricerche, Pisa)
Gli alchimisti si sono riuniti in conclave a distillare giudizi: due
gocce di pubblicazioni; una spremuta di prova didattica; un infuso
di discussione dei titoli. Lasciar macerare per qualche ora con vapore
di discussioni e qualche riga di verbale. Escono, uno ad uno, i voti.
I due candidati idonei hanno un Impact factor globale di 70 e 110
contro l’Impact factor di 120,130 e 700 dei tre non-idonei (e
manco a farlo apposta!). Si conferma la nota correlazione inversa
tra produzione scientifica e promozione accademica in Italia (Girolami
A: Rank injustice in italian academic medicine. Lancet 1988;16:123):
il neutrino del porco. Risultati e classifiche sono disponibili
in rete.
La camera dei misteri si spalanca. I nostri alchimisti detengono la
magica pietra concorsuale, e possono quindi versare nei loro alambicchi
taroccati l’uranio e l’oro e farne uscire segatura e letame
intellettuali – e viceversa. L’appropriato proemio alla
musa dello strabiliante verbale si ritrova nelle alate parole usate
dal presidente della commissione, parlando di altre scelte, come editor
uscente della rivista Cardiologia: "Questo si traduce in un motivo
di orgoglio, perché ci ha obbligato a non cedere ad alcuna
eccezione e ad affrontare la sfida della trasparenza e dell’obiettività
nel processo di revisione e di scelta". (Maurizio D. Guazzi:
Settembre, andiamo, è tempo di migrare. Cardiologia:1998; 43:
877–878). Ah, perché non son io coi miei pastori!
Un giorno - si legge nella Bibbia - le piante decidono di darsi un
re. Si riuniscono dunque, e tutte invitano il fico, la vite e l’ulivo
a voler cingere la corona. Le tre nobili piante rispondono di essere
troppo occupate a produrre frutti per potersi curare anche del regno.
Allora si fa avanti il rovo e, minacciando di appiccare fuoco a tutta
la comunità degli alberi, senza colpo ferire, ottiene lo scettro.
Alla fine il rovo pervade tutto e né la vite né l’ulivo
né il fico riescono più a dare frutti. Le piante che
danno frutti nella comunità medica e scientifica italiana forse
farebbero bene a mettere in agenda il lavoro di potatura troppo a
lungo rimandato. |