Gli interventi
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CARDIOGATE
or ITALGATE?
Sotto processo dovrebbe andare la logica di cordata insieme a
chi sbaglia
di Tom Jefferson (Cochrane
Vaccines Field,
Anguillara Sabazia, Roma),
autore di "Peer
Review in Health Sciences"
Il concorso pubblico è lo strumento più comunemente
usato nel mondo biomedico per riempire organici o promuovere persone
degne. Il suo processo di selezione si basa
sulla predefinizione di regole precise (per esempio i titoli dei
candidati,
compreso di solito un determinato numero di pubblicazioni su riviste
internazionali) e sulla valutazione del candidato da parte di pari
e di superiori allo scopo di valutare se quel candidato è il
più idoneo per quel posto o quella promozione.
Nonostante questa
consuetudine democratica e rispettata, in Italia permane il vizietto
della “cordata”, del do ut des,
insomma dei concorsi truccati il cui esito è scontato sin
da prima della pubblicazione del bando, ed è già noto
a tutti coloro che vi partecipano. Così, in
Italia, la maggior parte dei concorsi in campo universitario biomedico
si fa per sistemare le cose (ed i propri discepoli, naturalmente),
non per trovare il candidato idoneo. Alla faccia delle regole della
civile convivenza, della democrazia, della meritocrazia e chi più ne
ha più ne metta.
Ma come è possibile che un tale meccanismo,
che io non esiterei a definire delinquenziale, possa attecchire
in un paese democratico,
ricco e desideroso di un posto al sole?
La risposta credo vada cercata
nella storia del nostro paese e nella mentalità di chi gestisce
la res
publica in biomedicina.
Per millenni i popoli della nostra penisola sono stati occupati,
percorsi ed in certi casi annientati da invasori militari e culturali
di tutti i tipi. Come ricordava Indro Montanelli, la nostra posizione
geografica è al tempo stesso un invito all'invasione
ed un ostacolo a chi voglia dominare il territorio. Non è un
caso che le signorie siano sorte e fiorite principalmente in Toscana,
terra frastagliata dove quasi ogni poggio è coronato
da una città stato.
Per motivi di sopravvivenza, quindi,
l'homo italicus, si è dovuto
compattare intorno ad un signore, ad una fonte di protezione e
guadagno, divenendo in termini moderni un compagno di cordata del
signore-barone. In questa logica conta soprattutto l'istinto
della giungla che porta ad una cieca alleanza al signore, al capo
cordata. Questa verrà ricompensata con l'elargizione
di protezione e mezzi di sostentamento a spese di qualsiasi logica
di comunità o del bene pubblico.
Non è un caso che nella tarda estate del 1648, mentre nell'Italia
settentrionale spadroneggiavano il Conte Zio, Don Rodrigo e quella
splendida figura di cliente dell'Avvocato Azzeccagarbugli,
in Inghilterra l'esercito in rivolta dibatteva se il suffragio
dovesse essere universale maschile o appannaggio di chi aveva combattuto
e vinto la guerra civile contro la corona.
L'homo italicus academicus cardiacus (e non solo) è evidentemente
in ritardo di qualche centinaio di anni rispetto al modo di gestire
le cose pubbliche nel mondo occidentale.
Che importanza ha tutto
ciò? Beh, la conseguenza interna
di queste logiche di cordata con conseguente lottizzazione del
disponibile e di ciò che lo diventerà a breve, è l'appiattimento
totale delle menti a spese della qualità della produzione
scientifica, ovvero della salute dell'homo italicus medium
contribuens. A lungo andare, penso anche che una tale maniera
di comportarsi confermerà l'eclissi totale dell'università e
quindi di una buona fetta della sanità. Penso che ciò sia
indipendente dagli esiti di un eventuale processo ai presunti colpevoli
della cardio-malversazione (e della loro inevitabile riabilitazione,
se condannati). Chi lavora in sanità sa che quanto riportato
dai giornali è la regola nei concorsi universitari in biomedicina,
non l'eccezione.
La conseguenza esterna più importante a mio avviso è la
conferma agli occhi di possibili invasori culturali che in Italia
non vi è una società coesa ma solo bande più o
meno armate pronte a combattersi nei corridoi e nelle aule fino
all'ultima cattedra o carta bollata.
E le conseguenze per
i presunti "cardiomalversatori"? A parte le circostanze personali
con relativi arresti, vi è una lezione
da non dimenticare mai: scegli le tue vittime con molta cura.
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