L’Intifada
del Porco e le Fate Ignoranti
di Eugenio Picano (Cardiologo,
Primo Ricercatore dell'Istituto di Fisiologia Clinica, Consiglio Nazionale
delle Ricerche, Pisa)
Ogni particella vivente nel mondo universitario si caratterizza per
peso scientifico (misurato in Impact Factor) e peso accademico
(associatini, ordinarioni e primarietti che la particella in questione
ha emesso nel corso della sua esistenza). Un ordinarione ad alto peso
accademico può emettere primarietti e ordinarioni a peso scientifico
nullo, e di solito se ne vanta pubblicamente come se avesse vinto
la Coppa dei Campioni. Gli associatini sono molto instabili e per
sopravvivere in natura devono legarsi a particelle di massa maggiore.
Lasciati a se stessi, implodono e cessano di esistere.
Nel ciclotrone del concorso Sant’Anna, due ordinarioni –
ciascuno caricato con un associatino – sono stati fatti amichevolmente
collidere. Dall’impatto scaturiva una nuova-vecchia particella,
l’inciucione, subito sdoppiata in due neo-associatini.
L’esperimento fu preparato con grande cura e i risultati previsti
con precisione nanometrica e femtolitrica. Al momento dell’annichilazione
del senso del pudore, si è però verificata l’imprevista
emissione di radiazioni altamente tossiche (note agli autori anglosassoni
come newsletterioni e agli italiani come vappensierioni) fatte di
buon senso, spirito di verità, disincanto, umorismo e glasnost
– pura kryptonite per gli ordinarioni.
Grazie allo staff di Va’
Pensiero, newsletter e pietra aguzza dell’incruenta (ma
non innocua) intifada del porco: coraggiosi, brillanti e di formidabile
prontezza di riflessi. Grazie a Paolo Cornaglia Ferraris, Medicus
Medicorum di Camici e Pigiami, che citando la pig-novela nella sua
seguitissima rubrica su Salute di Repubblica ha trasformato una puntura
di spillo per 3000 medici in una palla di cannone per un milione di
lettori. Grazie ai tanti colleghi, star e peones, che hanno riconosciuto
nella vicenda particolare una storia universale.
E grazie soprattutto ai quattro compagnucci della parrocchietta accademica
(Guazzi – Rizzon – Modica – Padeletti) che, compatti
come una falange romana, hanno negato l’idoneità al beato.
Fate attempate preda di un Basic Instinct insopprimibile,
con la loro magia minore hanno trasformato un maleodorante concorso
in materia poetica. Sono stati per me quello che Silvia era per Leopardi,
e Giuliano Ferrara è per Benigni.
Se c’è un altro concorso - magari per professore ordinario
- avvertitemi che partecipo.
Grazie a tutti - cambiare si può. |