Il
medichese
Al Direttore:
Un tempo il linguaggio della medicina era il latino; successivamente,
per motivi di chiarezza, si è preferito introdurre la lingua
moderna. Ma il progresso incalza ed ecco che oggi ha fatto la sua
comparsa una lingua del tutto diversa: il Medichese, vale a dire
il linguaggio adoperato nelle descrizioni di casi clinici e nelle
lezioni di carattere medico o comunque scientifico. Nel caso qualcuno
avesse ancora difficoltà nel comprenderlo, forse potranno
essergli utili le osservazioni seguenti.
Il processo di interfaccia sequenziale con persone ad orientamento
scientifico ha dimostrato l'esistenza di una caratteristica positiva,
rappresentata dal ricorso al linguaggio informatico. Qualora il
potenziale integrativo non fosse ancora perfettamente operante,
i parametri significativi del linguaggio matematico si prestano
ad essere integrati in una espressione ideale quale modalità
semantica alternativa.
Di conseguenza, ogni qualvolta sia possibile, si dovrebbe dare nuova
dignità ad argomenti di per sé profani attraverso
l'uso di suffissi di carattere sociologico. In altre parole, avere
una esperienza utile ai fini dell'apprendimento è certamente
preferibile al semplice imparare, mentre una relazione interpersonale
interattiva, di carattere positivo e progressiva nel tempo, sarà
senz'altro più soddisfacente di una amicizia.
In ogni circostanza, dobbiamo sempre tenere presente che le parole
hanno un loro peso e che un discorso, al pari di una bistecca, verrà
giudicato in base a questo parametro. Pertanto, in quanto medici,
è nostro dovere avere non già dei semplici pazienti,
ma una popolazione di pazienti, non del tempo, ma un lasso
di tempo, e non una crisi ma una situazione critica.
Oltre a questo, dobbiamo sempre ricordare che non ci si deve mai
riferire al corpo umano in modo semplice: i nostri pazienti non
respirano, ma svolgono le loro funzioni respiratorie; non
sono rivestiti di pelle, ma di un apparato tegumentario;
non mangiano ma si alimentano; non sono confusi, ma semmai
hanno un sensorio obnubilato con una riduzione del livello di
attenzione; non camminano ma deambulano ed infine non
muoiono, ma raggiungono lo stadio terminale.
Oltre ad ottenebrare le realtà sperimentali, il Medichese
ci permetterà anche di dare maggiore importanza alla nostra
attività: un tecnologo è chiaramente più
preparato di un tecnico; un giudizio critico è molto
più significativo di una semplice opinione. La terapia
garantisce risultati migliori del trattamento ed un inconveniente
tecnico è meno criticabile di un errore.
Nonostante i direttori di alcune riviste scientifiche si siano lanciati
in una vera crociata contro le deformazioni del Medichese, medici
interni, assistenti e giovani ricercatori sembrano esserne affetti
in maniera ormai cronica e tendono a considerare il ricorso a parole
complicate come sinonimo di precisione. L'effetto che questo ha
sull'ascoltatore è ancor più accentuato dal tono monocorde
adoperato dai fautori di questa nuova forma di espressione.
Una virtù riconosciuta della lingua moderna è senza
dubbio la sua flessibilità; di conseguenza, qualunque neologismo
dovrebbe sempre rispondere allo scopo di rendere più comprensibile
un discorso oppure aggiungervi forza o eleganza. Viceversa, trincerarsi
dietro le parole per mascherare il loro vero significato o per conferire
loro prestigio caratteristica tipica dei burocrati e degli uomini
politici - non ha alcun senso in un ambiente come quello scientifico.
YOUNG AE, TILNEY NL
Peter Bent Brigham Hospital Harvard Medical School
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