Un Piede infetto
Al Direttore:
Vorrei riferire il caso di un uomo di 65 anni, diabetico, ricoverato
per otto mesi nel nostro reparto di ortopedia a causa di un'infezione
al piede. Nonostante le sue condizioni presentassero un miglioramento
costante, il paziente appariva chiaramente depresso ed i nostri
tentativi di comprendere la causa del suo stato d'animo si rivelarono
infruttuosi, sinché un giorno fu lui stesso a dirmi: "Dottore,
sono mesi che ho la sensazione che tutti i medici di questo ospedale
abbiano steso un lenzuolo sul mio corpo. Tutto quello che li interessa
è il mio piede. Tanto per farle un esempio, ecco alcune delle
frasi che ho ascoltato con le mie orecchie: "Dottore, le spiacerebbe
dare un'occhiata a quel piede?" "Il piede della stanza
8 sta andando molto bene", "Può portare il piede
infetto della stanza 8 giù in radiologia?" "Signorina,
se il piede infetto della stanza 8 dovesse peggiorare e lamentare
dolore, gli dia un calmante" "Vorrei che potessimo liberarci
di quel piede: mi sembra che stia qui da un secolo!" -"Forse
un cronicario accetterebbe quel piede".
Il paziente continuò: "Per il resto del mondo io sono
soltanto un piede - per giunta infetto! Perché non riescono
a considerarmi un essere umano che ha bisogno di assistenza anche
per il resto del corpo?"
SALERNO T.
Montreal, Canada
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